IL BISNONNO NELL'ANNUARIO GENERALE del 1933

Ho trovato mio bisnonno Autieri, provvisto di tessera fascista, nell'Annuario del 1933.

Egli viene citato come COSTRUTTORE MECCANICO, con l'azienda in Via del Porto - edificio, per altro, ancora esistente . Il figlio Antonio, invece, il primo figlio, viene citato - nello stesso Annuario - come Architetto. Trovate il tutto su google book in un file scaricabile.

C'è l'intera nazione dell'epoca e quindi tutte le attività commerciali e non di Torre Annunziata Oplonti.

Questo il link:

https://books.google.it/books/about/Annuario_generale_d_Italia_guida_general.html?id=dPngk5w02r4C&redir_esc=y

 


 

PER DISINTOSSICARSI DALLA PROPRIA FALSA PERSONALITA'

Heidegger, "solo un Dio ci può ancora salvare"

 


 

HO FORSE TROVATO IL LINK TRA GLI AUTIERI DI TORRE & LA LORO PROVENIENZA

 

Maddalena Autieri era nipote di Antonio Autieri/o, il primo Autieri che FORSE da Napoli, FORSE da San Giovanni a Teduccio, venne in Torre Annunziata. Maddalena nasce, cresce e si sposa in Torre Annunziata ma poi, dal certificato di morte, vediamo che è morta a Napoli, in Piazza San Francesco, a Porta Capuana.

Gli Autieri a Napoli, come cognome, si estendevano - stando ad una ricerca sul sito dell'Archivio di Stato - tra Porto, Vicaria e Montecalvario. Ma la mia ipotesi è questa: Maddalena, dovendo per qualche motivo andare a Napoli da sposata, preferì mettersi ad abitare vicino ai suoi parenti. All'epoca, nel 10 dell'Ottocento, infatti, la generazione del nonno Antonio,

che era venuto a Torre, doveva ancora essere in vita a Napoli.

Provenivano da San Giovanni a Teduccio? Lavoravano come braccianti nelle paludi?

Molto probabilmente troverò l'atto di morte ecclesiastico di Maddalena in questa Chiesa:

Tutti i Santi al Buvero, al Borgo Sant'Antonio Abate, la più antica del posto che,

come ho scritto sopra, è rimasto quasi inalterato fin dal 400.

Recita infatti Wikipedia:

La chiesa fu realizzata nel XV secolo, grazie alle elemosine del popolo che risiedeva nel borgo extramoenia, nei pressi di Porta Capuana. La struttura fu restaurata ampiamente nei secoli successivi e oggi è parte pittoresca del movimentato mercato popolare

che si svolge tra le vie del Borgo Sant'Antonio (chiamato in napoletano Bùvero).

La facciata presenta un semplice portale in piperno sormontato da un oculo. Nell'interno, a navata unica con cappelle laterali poco profonde, si conservano alcune opere pittoriche che spaziano tra il XVI secolo e il XIX secolo e una Madonna con il Bambino, splendida scultura marmorea attribuita ad Ercole Ferrata. Di notevole importanza sono anche gli ambienti della sagrestia.

 


 

COSA FACEVANO GLI AUTIERI NEL 1767, IN TORRE DELL'ANNUNCIATA,

MENTRE ANTONIANI DIPINGEVA QUESTO QUADRO...

 

Il quadro che vedete è del 1767, eseguito da Pietro Antoniani e si chiama

 

Eruzione del Vesuvio vista da Torre Annunziata

 

Bene. Gli Autieri ( o spesso citati come Autiero, data la miope ignoranza dei preti del tempo) erano a Torre dell'Annunciata già da qualche decennio, forse dalla fine del Seicento. Da dove provenivano? Non si sa, forse Napoli, certo è che Antonio Autiero NON è nato in Torre. Quello che si sa per certo è che TUTTI gli attuali Autieri, in Torre Annunziata Oplonti, discendono da questo unico antenato: ANTONIO.

Per certo si sa anche che non è cognome autoctono.

Quel 1767 fu un anno particolare. L'eruzione che vediamo nel quadro dell'Antoniani 

così viene descritta dall'Istituto di Vulcanologia: 

 

Eruzione effusiva- esplosiva

Fuoriuscita di lava che riempie il cratere e trabocca il 12-8, concomitante attività esplosiva; il 19-10 forti boati frattura fra N e NW presso la cima del cono fumo e alle 15,30 lava molto fluida nell'atrio e quindi nei Canteroni e Fosso Grande; alle 18,30 cenere e fumo lava verso Resina, Portici, S.giorgio. Alle 22 lava sotto il Salvatore e verso TdG. Alle 15 del 20-10 nuova alimentazione; intanto forte attività esplosiva con proietti fino a 700 m; sprofondamento del conetto ed esplosioni; alle 20 del 20-10 altro flusso lavico; dalle 2,00 alle 6,00 del 21 tremore, quindi pioggia di cenere che termina all'alba. il 22 violente esplosioni, allle 12,30 pino eruttivo con scariche elettriche; il 26-10 si squarcia conetto con nuovo flusso

nell'atrio verso S.Giorgio termine dell'attività il 27.

Per più di due anni dopo il Vesuvio rimane in emanazione.

Comincia il 19 e finisce il 27 ottobre 1767.

 

Nel frattempo nasce quello che io reputo il PRIMO Autieri/o torrese. Ecco i dati:

 

DOMENICO AUTIERO (Figlio di Antonio) è nato il 5 agosto 1743, a Turris dell'Annunciata, da Antonio Autiero e Rosa Oliva . Domenico è morto a Turris dell'Annunciata.

Sono inoltre disponibili le seguenti informazioni su Domenico. 

Matrimonio (Chiesa A.G.P.) il 5 luglio 1767,

all'età di 23 anni, a Torre Annunziata.

Citazioni:

• Fonte 13 intorno al 5 agosto 1743, pagina Libro II dei Battezzati pag.16 a tergo

"Dominicus Autiero filius legittimus et naturalis Antonij et Rosa Oliva coniugi huius Parrochiae SS.ma

Annunciata Terra Turris Annunciatae Nolana Diocesis baptizatus fuit a me D Wolphang Piscopo Parrocho

huius Ecclesiae. Obstetrica Elena Guarro."

(Nascita).

• Fonte 13 dopo il 5 luglio 1767, pagina Libro II Matrimoni - foglio 46 a tergo

" Domenico Autieri della Terra della Torre dell'Annunciata ed Anna M.a Balzano del Piano di Sorrento

dalla sua fanciullezza educata in questa Terra della Torre dell'Annunciata, Diocesi di Nola fatte le tre

solite denuncie ed ottenuto il decreto della Corte Vescovile di Nola sono stati congiunti in matrimonio per

verba de presenti vis et volo in faciem Ecc.le de me D.Domenico Amendola Parroco secondo il rito della S.R.C. ed ordini del S.C.T. in presenza di Andrea Giamarino e Giuseppe Lattaro."

(Matrimonio (Chiesa A.G.P.) il 5 luglio 1767).

 

ANNA MARIA BALZANO(NELL'ATTO DI BATT. BALSAMO) (Nuora di Antonio) è nata il 23 marzo 1749, a Piano di

Sorrento, da Stefano Balsamo e Candida Esposito. Anna è morta a Torre Annunziata.

Sono inoltre disponibili le seguenti informazioni su Anna. Matrimonio il 5 luglio 1767, all'età di 18 anni, a

Turris dell'Annunciata.

Citazioni:

• Fonte 15 dopo il 23 marzo 1749, pagina Libro III Batt.foglio 143 a tergo

"Anna Maria Balsamo figlia di Stefano e di Candida Esposito leg.mi coniugi è stata battezzata a me D.

Marcant.o Can co Mastellone Cur.to. L'ha tenuta al sacro fonte Cecilia Cota Mam. e presenti D.Tommaso

Iaccarino, Giuseppe Cafiero e altri, nata questa notte ore 7."

(Nascita).

• Fonte 13 il 5 luglio 1767, pagina Libro II matrimoni pag.46 a tergo

vedi marito

(Matrimonio il 5 luglio 1767).

 

Domenico Autiero, all'età di 23 anni, ha sposato Anna Maria Balzano(nell'atto di Batt. Balsamo) di 18 anni, il 5

luglio 1767 a Turris dell'Annunciata. Hanno avuto otto figli:

Angela Rosa Grazia Autiero nel 1768

Maria Magdalena Autiero nel 1771

Stella Autieri nel 1773

Anna Chiara Autiero nel 1776

Anna Maria Giuseppa Altiero Autiero nel 1778

Lucia Autiero nel 1781

Pietro Pasquale Autiero nel 1784

Principio Antonio Francesco Autiero nel 1789

 


 

LE MADRI & I PADRI

 

Tutte le figlie femmine diventano come la loro madre. Questa è la tragedia delle donne.

Nessun maschio lo diventa: e questa è la tragedia degli uomini.

 

Oscar Wilde


 

CI STIAMO ESTINGUENDO MA NON VOGLIAMO PARLARNE

 

Una delle cose importanti che mi sta insegnando la Genealogia è anche la più elementare e banale: tutte le epoche si rassomigliano poichè , per quanto noi possiamo ricordare, tutte le epoche inerenti una Genealogia Familiare appartengono alla stessa enclave socio-antropologica. Nel caso nostro la civiltà ebraico-cristiana nella sua variante post Rivoluzione Francese. Se mai si potesse, in una Genealogia, risalire ai propri avi romani e poi greci, parecchie cose, a livello Culturale Alto sarebbero diverse.

Una delle cose più divertenti del fare una genealogia è, oggi giorno, ritrovare, a ritroso, nomi di padri, di figli, di nonni, di zii che si rincorrono, si ripetono, SIGNIFICANO - cioè, letteralmente, lasciano il segno. I tanti figli che la società sette ed ottocentesca faceva non erano solo il risultato di una sessualità sana - questo è banale - ma bensì il risultato della importanza vitale del Padre, nell'età della borghesia ( e non solo). Insomma, spesso, se avevi le prime tre figlie femmine DOVEVI "provare" e "provare" perchè assicuravi al mondo la tua discendenza tramite un figlio maschio. Società sana per eccellenza, la società prima della nostra attuale - chiamiamola del Trionfo della Modernità socialista - non tollerava NON le idiozie che abbiamo masticato fino ad oggi ( che fosse reazionaria, sessuofoba, contro le donne e idiozie del genere) bensì che si potesse estinguere.

Non che le famiglie non si estinguessero ma: 1. spesso accadeva tra gli aristocratici e per ragioni dinastiche; 2. era l'eccezione e non la regola. 

Ora che il MIGLIORE DEI MONDI è vittorioso , ora che la propaggine estrema del Libertà-Uguaglianza-Fraternità ha raggiunto livelli parossistici noi ci stiamo estinguendo perchè siamo molli ed effemminati. Certo tutto si spiega con la Merce: dopo la Grande Guerra si iniziò a passare da parecchi figli a due figli e poi ad uno. Poi, grazie alla libertà eunuca, bellissima ma cancerosa,  della quale godiamo tutti, grazie ad un surplus di diritti che ci sta uccidendo, abbiamo sì concesso che si potesse prendere anche il nome della madre, che gli omosessuali potessero adottare ( nei paesi avanzati senza il Vaticano ) ma ottenendo poco o nulla.

L'Italia, ad esempio, il paese con la borghesia più ignorante, il popolo più analfabeta d'Europa finge, fa gli scrupoli, difende la famiglie e pochi hanno messo accanto al cognome del Padre quello della Madre. E chi lo fa poi? Dove sono i figli? Costando molto, quindi essendo la conformistica riproduzione eterosessuale SOLO UNA MERCE, si fanno meno di un figlio che, grazie alla modernità, di NOME non si chiama come il nonno e di cognome...non sempre porterà in porto la "missione" di "moltiplicarsi". E' vero che noi non siamo qui per moltiplicarci ma per EVOLVERCI, proprio per questo trovo MOLTO preoccupante che la gente non si preoccupi dell'estinzione di massa verso la quale ci dirigiamo. Giratevi intorno, anche chi ha figli maschi, e guardate bene: vedrete che tra 50-80 anni NON SI POTRA' PIU' FARE UNA GENEALOGIA. 

E' vero, i figli costano, ma costa ancor di più la mancanza del PADRE al quale SAREMO COSTRETTI a ritornare proprio per porre un rimedio a femminilità inutile, mollezza, effeminamento, coglioni rinsecchiti !

LA MIA E' L'ULTIMA GENEALOGIA !!!!


 

UNA ESTATE DI 80 ANNI FA

 

Questa foto racconta molto. Sono ritratti, da sinistra, il mio bisnonno Francesco Autieri, la sorella che sposò Di Mauro, la mia bisnonna Lambiase e il figlio di costoro, zio Salvatore Autieri. Ignoro chi sia il piccolino tra le braccia di Salvatore ma vedo benissimo che quello che traspare è una rilassatezza "sociale" prima che sociologica. Cioè, voglio dire, la famiglia non è il peso quasi insopportabile che dimostra di essere oggi - peso che ha portato al fallimento di essa. Fallimento che solo i patti pre-matrimoniali potrà sanare!  Le donne erano rilassate perchè pienamente coscienti di essere al centro del "sociale" - e non solo della Famiglia -  e non in un angolo, arrabbiate e maschili, come sono oggi che credono di avere il Potere. La generazione dei figli, poi, espressa da Salvatore Autieri, è desiderosa di essere il Padre ma di superare il Padre. C'è una pudicizia, nei volti, nei Corpi, che fa di costoro dei Vincenti sicuri. Siamo nel famoso giardino del quale ho già parlato, quello di proprietà di Francesco e che occupava parte della odierna Via dei Mille, in Torre Annunziata Oplonti. Il giardino fa da status symbol per Francesco che, con la sua azienda - la fabricheeettta direbbe qualche arretrato del Nord - è riuscito a portare avanti 15 figli...dico 15...avendo io scovato due gemelle delle quali , morte bambine, si era persa memoria. E costui, rilassato, aveva lo stesso hobby di Einstein: suonava il violino. 


 

I DE ROBBIO DI TORRE ANNUNZIATA: IL RAMO SCOMPARSO

 

Riassumendo al massimo: Gennaro de Robbio, sottufficiale borbonico, dopo aver girato per tutto il Regno durante la propria carriera, si stabilì a Torre Annunziata. Qui nacque il suo ultimo figlio, il mio bisnonno Giuseppe. Gli altri figli, tra cui il Francesco Paolo padre di questo Gennaro Errico, erano nati a Palermo. Ebbene, di questo Francesco Paolo de Robbio, sposato con Antonietta Joele, ed abitante - da sposato - in Vico Lava si sono perse completamente le tracce. Di lui, della moglie e della famiglia tutta.

Trattasi, ovviamente, del fratello del mio bisnonno e questo GENNARO ANNA ERRICO DE ROBBIO qui nato è un cugino diretto di mio nonno Gennaro. Entrambi portavano il nome del mio trisavolo, loro nonno, quel Gennaro de Robbio, borbonico, che nato a Teano morì a Torre Annunziata. 

Figlio di FRANCESCO PAOLO DE ROBBIO ed ANTONIETTA JOELE nasce il 23 ottobre 1879 come GENNARO ANNA ERRICO DE ROBBIO ed è battezzato lo stesso giorno allo Spirito Santo-Carmine,  Libro dei battezzati, foglio 105.

Dall'Atto di Nascita del Comune di Torre Ann/ta sappiamo, invece,  che è nato alle ore 7 e 20 antimeridiane.

Abita in Vico Lava 3, al momento della nascita. In calce la firma di FRANCESCO PAOLO DE ROBBIO.

Che fine abbia fatto questo ramo della famiglia, lo ignoro completamente. Se avessi tempo mi piacerebbe investigare poichè un Enrico De Robbio risulta coinvolto, anni dopo, in un processo per truffa. Lo so dal database dell'Archivio Storico di Napoli. E' lo stesso? Non posso dirlo!


 

Giorgio Sommer 

Napoli, Parata militare in Piazza San Francesco di Paola 

1865 (ca) 

 

Se non qui, certamente mio trisavolo Gennaro de Robbio dovette partecipare, in questi stessi anni, a tali manifestazioni. Come veterano. Lo apprendiamo dall'atto di nascita della figlia Luisa, qui in Napoli, che ho già postato. Veterano? Quindi, presumo, all'Esercito Borbonico fu fatto scegliere se restare in quello Italiano - come fa capire il Tancredi del Tomasi di Lampedusa ne Il Gattopardo - oppure andarsene come Veterano. Il de Robbio aveva fatto una discreta carriera , essendosi arruolato giovane. Io ho studiato il suo Libretto di Vita e Costumi, ossia i fogli matricolari riguardanti la sua carriera militare - all' Archivio di Stato, sezione militare Pizzofalcone - ed ho capito che il de Robbio seppe "approfittare" a 360° del proprio status di militare borbonico,. Praticamente uno degli eserciti più famosi al mondo, all'epoca, l'Esercito Borbonico, faceva di te un uomo. Ti dava da mangiare ma anche ti istruiva, ti faceva "evolvere", ti "accudiva". Quindi quando la ipocritissima Unità fu fatta, molti, per età, preferirono andare in pensione come veterani.  

Siccome , dopo Palermo, il de Robbio era ancora a Napoli - abitando lì dove vi ho postato la foto qualche giorno fa - negli anni 60 dell'Ottocento, presumo che a qualche riunione di Veterani deve essere andato. Magari a questa !


 

NONNO GENNARO DE ROBBIO: UNA CASA IN TORRE ANNUNZIATA OPLONTI
 

 DELLA QUALE SI E' PERSA MEMORIA

 

Qualche annetto fa, quando iniziai questa avventura che è fare la genealogia - avventura che mi accompagnerà per tutta la vita - riuscii a fotografare queste schede del Comune di Torre Annunziata Oplonti, redatte durante il Fascismo. Non ho le prove di quello che dico ma, durante il Ventennio, forse ci furono due censimenti, uno dei quali è riportato su alcune di queste schede. Qui no, ma non ha importanza poichè quello che importa è il fatto che queste schede portano gli spostamenti di abitazioni del soggetto. Io so che nonno Gennaro de Robbio, alla nascita, era in Via Asilo Infantile, crescendo e seguendo il padre Giuseppe, ha abitato per vari luoghi del Quartiere Polveriera. Ma questo indirizzo qua? Via del Popolo 183. 

Dall'ultimo testo del professore Malandrino, qui recensito, sappiamo che da Prota a Largo Grazie era tutta Via del Popolo...quello che non sappiamo è perchè Gennaro abitò qui. Da sposato? Non credo. Infatti da sposato con nonna Marietta Autieri, andò ad abitare in un bel palazzetto in Piazza Cesaro - palazzetto ancora esistente. A questo indirizzo sono nati i 5 figli e sospetto che Gennaro sia morto in Piazza Cesaro.

Questo Via del Popolo 183, dunque? 

 

 

Allora mi son fatto un giro - come potete vedere dalle foto sopra - in cerca di "vecchi " numeri civici. All'altezza del Carmine, un poco prima, ho capito che sono rimasti almeno due varianti di civici: uno con il numero al centro ed il bordo doppio, un altro con il bordo sottile. E allora? Allora...la scheda è forse errata. L'indirizzo esatto dovrebbe essere Via del Popolo o 343 o 369...partendo dal presupposto che - PER TRADIZIONE, diciamo così - fin dal loro arrivo a Torre Annunziata Oplonti, dopo l'Unità, i De Robbio hanno sempre abitato nella parte alta della città. Mai saputo che abbiano abitato al di sotto "della linea" del Carmine. Se invece l'indirizzo è esatto, il numero civico pertinente, allora dovrebbe aver abitato, il nonno Gennaro, prima di sposarsi, nelle case che vedete nelle ultime fotografie. E' tutto.


TORRE ANNUNZIATA OPLONTI ON LINE

 

Quella che vedete è un fermo immagine della pagina Familysearch riguardante Torre Annunziata Oplonti. Come ho detto spesso, messa onm line dai Mormoni e poco pubblicizzata dai politici della città, questa pagina contiene , digitalizzati, tuitti i miei ed i vostri parenti che dal 1809 al 1899 son circolati per Torre. Il link è questo: FamilySearch Torre Annunziata Oplonti 

Non c'è un search generale - e questo è un limite, vero! Ma pagina dopo pagina, semplicemente sfogliandole, potrete fare la vostra brava ricerca genealogica. Vi metto per esempio i matrimoni del 1809. Essendo solo 26 pagine potrete farvi un'idea di come "sfogliare" piano piano l'opera tutta. Il secondo link, quello dei matrimoni insomma, vi farà vedere che potrete allargare o restringere l'immagine ( è stato digitalizzato con tecnologia OCR) , salvare, stampare. 


 

Questi sono i miei bisnonni da parte di madre e per me è stato importante indagare sulle loro vite. Lei si chiamava Annunziata Izzo, lui Angelo Carotenuto. Era originario di Boscotrecase e sono riuscito a risalire "soltanto" al suo bisnonno. Ma la storia di questo uomo è molto simpatica e mostra una cosa davvero importante: solo lavorando duramente e cercando di crescere culturalmente - che non significa essere laureato -  ecc. si poteva fare lo scatto di classe. Giusto il contrario di oggi dove chiunque crede di essere passato alla classe aspirata solo perchè consuma gli stessi prodotti di tutti gli altri. Angelo no. Figlio di contadini - pare - contadini padroni della propria terra - "scende" verso la Torre Annunziata Oplonti della fine dell'Ottocento, città prospera, ricca, operosa. E si inventa un lavoro. Come oggi aprirebbe una rivendita di automobili , magari in franchising, Angelo aprì un negozio da sellaio. E prosperò tantissimo. 

Le due foto ritraggono i coniugi in tarda età - credo tra il 38 ed il 43 - sul terrazzo della loro proprietà, ancora esistente. Si tratta di quel palazzetto che sta tra il Corso e Via Cavour. Angelo , da quello che ho capito, mise bottega sotto quel palazzetto, in un negozio ancora esistente. Poi, prosperando parecchio, comprò il primo piano - questo che vedete - e costruì il secondo piano. La cosa più simpatica della foto è quel gabinetto esterno che si vede, chiarissimo, dietro di loro. E la ricerca continua.


 

TuttoGenealogia è un ottimo sito italiano che, oltre a dare notizie di prima mano, aiuta passo passo il principiante. La domanda che ci si deve porre, se si vuole fare la Genealogia della propria famiglia è, a mio parere, da farsi inversa: perchè NON farla? Infatti è un vero spreco di energie non intuire che la ricerca genealogica aiuta a capire ed a CAPIRSI meglio. E poi ci si confronta con la vecchia, cara, antropologia classica che, mutando di poco, è durata 1000 anni, cioè fino all'avvento degli americani. Ottime le pagine dei link ed il Forum. Consigliato. 


 

Dobbiamo molto a questi signori di FamilySearch: hanno digitalizzato mezzo mondo senza chiedere nulla in cambio. Hanno messo on line tantissimi documenti italiani. Ecco il link a tutte le località italiane i cui archivi storici - post codice napoleonico - sono stati digitalizzati: 

https://familysearch.org/search/collection/location/1927178?region=Italia 

Se scorrete in basso, troverete tutte le località, Torre Annunziata Oplonti compresa - dico, con un pizzico di campanilismo. Ora , se i documenti di quel tale posto sono stati indicizzati - Napoli lo è stata, ad esempio; idem Castellammare di Stabia - basta riempire i campi in alto, nella pagina, e lanciare. Se non c'è indicizzazione - come purtroppo in Torre Annunziata Oplonti - bisogna guardarsi i documenti uno per uno. In ogni caso ci troviamo immersi in un mondo affascinante. Se volete una mano, sono a vostra disposizione. 


 

Ed ecco le due gemelle delle quali vi ho parlato nel post precedente. Sono le due bimbette ai lati della madre, vicino al loro ultimo fratellino - mio zio Emilio - neonato, tenuto in grembo, nudo, da mia bisnonna. La riscoperta delle due gemelline è il risultato di quella che io chiamo "intervista". Bisogna girare per la famiglia, "scocciare" i vecchi con domande di ogni genere, ricostruire intere epoche andate via...soltanto tramite i racconti dei parenti. E' un poco come fa l'antropologo ed il sociologo: la ri-costruzione di un intero "linguaggio" che si è perso. 


 

Questa foto è stata molto importante nella creazione della genealogia riguardante il ramo AUTIERI della mia famiglia. Dovremmo essere tra la fine degli anni 20 e gli anni 30 del 900, ad Amalfi, dove mio bisnonno Francesco (a sinistra) e la moglie Anna Lambiase ( a destra) passavano parte delle vacanze. La giovane donna al centro è una delle figlie di costoro, nata nel 1905. E' stata questa foto che ha fatto venire fuori che, tra il 1907 ed il 1909 nacquero, a mio bisnonno, due gemelle - Isa e Carlotta - delle quali si era persa la memoria. Quando una cugina mi dette questa foto per scannerizzarla, venne fuori la storia delle gemelle, morte entrambe per una epidemia di febbre. Naturalmente non ho nessun elemento riguardante le gemelle, ma ho una altra foto della intera, immensa, famiglia di mio bisnonno dove sono ritratte, bimbette, le gemelle. Un XFiles genealogico



 

GLI AUTIERI NEL QUARTIERE PROVOLERA: UNA STORIA DI TORRE ANNUNZIATA OPLONTI

 

Il mio quadrisavolo FRANCESCO DOMENICO CARMINE AUTIERO è nato il 17 febbraio 1802 a Torre Annunziata da ANTONIO AUTIERO e TERESA CHIARA STELLA MARIA BALZANO. FRANCESCO ha lavorato come MACCARONARO  e poi POLVERISTA. Ha preso la residenza – non so se è nato lì oppure da sposato -  in VICO COPPOLA - poi Via Aranci, oggi Vico Rosselli , altra traversa di Via Parini. https://goo.gl/maps/aZFudWNT5LP2  Foto 1 in alto.Si è sposato il 7 giugno 1835, all'età di 33 anni . Quindi ha abitato in LARGO POLVERIERA 3 (alla morte - 20.1.1891) sempre in Torre Annunziata – oggi Piazza Paolo Morrone - https://goo.gl/maps/n92xd4UGM5z Foto 2. FRANCESCO è morto il 20 gennaio 1891, all'età di 88 anni, a Torre Annunziata.

Approfondendo:

1. Dall' Atto di Nascita dello Spirito Santo sappiamo che FORSE nacque la notte tra il 16 ed il 17 febbraio 1802.

2. Dall'atto di nascita del figlio ANTONIO AUTIERI ho tratto l'indirizzo e la professione: MACCARONARO – VICO COPPOLA Dall'atto di matrimonio dello stesso figlio Antonio  ho tratto la seconda professione: POLVERISTA. Da ciò  desumo che il saper cucinare benissimo degli Autieri derivi proprio da questo Maccaronaro. E che forse questa fu la prima generazione di Autieri che andò a lavorare alla Polveriera. Di qui, FORSE, il trasferimento dalla zona di Corso Garibaldi al Quartiere Provolera.

3. Sposa il 7giugno 1835 MARIA MICHELA INCORONATO, vedova di Giovanni Iovino, abitante alla Traversa Monteleone, traversa di Via Carducci – nome che conserva ancora oggi - https://goo.gl/maps/AN6nt1ewKNR2 FOTO 3. Il matrimonio civile si celebrò  il 29 maggio 1835.

4. E' morto il 20 gennaio 1891 alle 4 del mattino in Largo Polveriera 3. Sull'atto di morte del COMUNE è scritto che ha 91 anni. In realtà  ne ha 88. .

 

La mia quadrisavola MARIA MICHELA INCORONATO è nata nel 1801 da GIOVANNI INCORONATO e MARIA TERESA CIRILLO. MARIA ha preso la residenza in Traversa Monteleone, ( traversa di Via G. Carducci e poi Strada Polveriera (da sposata ).  Si è sposata una prima volta il 26 settembre 1822, all'età di circa 21 anni, a Torre Annunziata. La morte del primo marito è in data  8 ottobre 1829, all'età di circa 28 anni. Si sposa con AUTIERI/O il 7 giugno 1835, all'età di circa 33 anni.

Approfondendo:

1.  Vedova di Giovanni Iovino. Sposato il 26 settembre 1822 con rito civile e poi il 14 ottobre 1822 con rito religioso, allo Spirito Santo – il Carmine.

2. GIOVANNI IOVINO, anni 28, è nato nel 1794 da GIUSEPPE IOVINO . Era artefice polverista ed abitava in Vico Ciriaco. Ebbero un figlio, Giuseppe nel 1824. Non è escluso che conobbe il secondo marito, Autieri, perché faceva la stessa professione del marito morto. GIOVANNI è morto il 8 ottobre 1829, all'età di circa 35 anni, a Torre Annunziata.

 

 

FRANCESCO DOMENICO CARMINE AUTIERO e  MARIA MICHELA INCORONATO hanno avuto cinque figli:

ANTONIO GIUSEPPE PIETRO AUTIERI  nel 1836 – mio trisavolo

PIETRO NICOLA PASQUALE AUTIERO  nel 1838

TERESA AUTIERO – AUTIERI nel 1841

ROSA AUTIERO  nel 1843

FILOMENA AUTIERO nel 1846

 

 


 

 

Molti spesso mi chiedono come io abbia iniziato a creare la Genealogia della mia famiglia. A tutti rispondo che, semplicemente, 1) dobbiamo ringraziare i Mormoni che hanno digitalizzato gli Archivi Civili di mezzo mondo; 2) ci vuole curiosità, semplicemente curiosità. Qui sopra una piccola sitografia per iniziare:

  1. FamilySearch è il sito che raccoglie ogni informazione necessaria per iniziare questa appassionante avventura. Gratis, basta una registrazione, se ben ricordo.
  2. FamilySearch ancora, ma si accede direttamente alla pagina delle località italiane ( e mondiali ) i cui Archivi Civili sono stati digitalizzati. Senza scendere nei particolari, interessanti solo per noi Bibliotecari e per gli Archivisti, ci sono località INDICIZZATE ed altre no. Indicizzazione significa che , DA UN UNICO PUNTO DI ACCESSO SEARCH , è possibile arrivare ai documenti scaricabili. Prendete per esempio Castellammare di Stabia, mettete ad esempio il cognome Esposito,  e capirete cosa significa questa grossa comodità. Se non c'è indicizzazione, dovrete, partendo dalle date di nascita di vostra conoscenza, guardarvi documento per documento.
  3. MyHeritage vi permette di scaricare GRATIS il software per creare il vostro albero genealogico. Facilissimo, intuitivo, grazioso, ha bisogno soltanto che abbiate interessi e curiosità...
  4. TuttoGenealogia è un sito italiano di Genealogia
  5. Antenati è un progetto genealogico (diciamo così...non proprio esattamente) tutto italiano. Sito bellissimo, lo consiglio per tante altre particolarità
  6. Cognomix è un "gioco". Parla dei cognomi, come potete ben intuire                                                                    

Buon viaggio e buon divertimento. E se avete bisogno di una mano non dovete fare altro che scrivermi. 


 

L'INTERVISTA

L'Intervista, ai fini della genealogia, ti fa andare indietro ma ti tende anche delle trappole. Per intervista si intende una serie di domande - parte preparate, parte improvvisate - da fare o ai membri più anziani della famiglia oppure ad un soggetto, in seno alla famiglia, che si sa essere depositario di una qualche informazione. Cosa si chiede?

  1. Dove abitavate? Con chi? L'abitazione esiste ancora?
  2. Che mestiere PRECISAMENTE faceva il nonno e/o il bisnonno?
  3. C'era qualcosa che si doveva sapere, in quella generazione?
  4. Quale era l'effettivo stato economico?
  5. Quella generazione frequentava zii e cugini? Se sì, chi? Ci sono i discendenti?
  6. Dove abitavano questi zii e cugini?
  7. Era il quartiere di origine dei nonni e bisnonni?

Come vedete, le cose da chiedere sono elementari ed hanno a che fare con il buon senso e il desiderio di investigare. Il "pericolo" è un altro: che QUASI tutti cercheranno di rimuovere, di occultare oppure, caso eclatante, tipicamente italiota, cioè infimo borghese...TUTTI DIRANNO DI DISCENDERE DA NOBILI !!! Naturalmente senza uno straccio di documento e quindi... Solo il DOCUMENTO conta, non le chiacchiere. Come fare per ovviare a questi vezzi cretinissimi? Semplicemente stando indietro a cose provabili: documenti, atti di nascita, catasti eccetera. 

 


COME SI INIZIA UNA GENEALOGIA

 

 

Questo che vedete sopra, di fronte e di recto, è l'atto di nascita di una delle figlie del mio trisavolo, Gennaro de Robbio. Siamo nel 1864, l'Otto di Maggio, a Napoli, quartiere Chiaja. Gennaro, dopo essere stato a Palermo, dove ha generato almeno altri tre figli, adesso vive di fianco la Chiesa di San Giuseppe a Chiaja, in una casa ancora esistente. E' un sotto ufficiale borbonico, o meglio...lo è stato. Nel documento viene "onorato" come Luogotenente dei Reali Veterani. Continuerà, credo, la propria carriera in ambito italiano e si trasferirà, tra qualche anno, a Torre Annunziata. Qui, di fronte la Fabbrica d'Armi di vanvitelliana memoria, nascerà mio bisnonno Giuseppe.

Era sempre circolata in famiglia la storiella di una figlia del "borbone" - come si diceva scherzosamente - che, piccolissima, in fasce, sfugge dalle braccia della madre Anna Nunziante e cade di sotto, mentre (a Chiaja?) stanno assistendo ad una parata militare. La chiamo storiella perchè una genealogia - sembrerà strano ! - inizia sempre con una INTERVISTA atta a dimostrare alcuni fatti e ad eliminare alcuni aneddoti favolistici. Infatti, il pericolo maggiore è che, tramandando memorie orali, queste vengono infarcite di storie, storielle, luoghi comuni e imprecisioni che allontanano dalla verità dei fatti.  Altro pericolo è il complesso piccolo borghese di voler passare tutti per "nobili" quando in realtà si è tutti "popolo". Cosa è l'INTERVISTA? L'intervista è una serie di domande che noi, avendo deciso di stendere una genealogia, andiamo facendo in famiglia, partendo dai membri più anziani. L'optimum sarebbe iniziare la genealogia da molto giovani, quando sono in vita almeno due delle generazioni precedenti. Infatti, più si va avanti e sempre meno gente si ha da intervistare...per ovvi motivi. L'intervista serve a sapere. Le informazioni, spesso smozzicate o inesatte, debbono poi essere vagliate, analizzate. Il fine però non sono le chiacchiere ma il rintracciare DOCUMENTI che attestano in tempo reale le cose apprese con l'intervista. 

L'intervista, dunque, serve a raccogliere indizi, sta poi a noi scovare le "prove". Consiglio di prepararsi una serie di domande standard da sottoporre agli intervistati. Consiglio inoltre di non preoccuparsi di fare domandi "banali": dalla banalità può nascere una improvvisa scoperta